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Roma Vis Nova

Ferraro: “In A1 solo club che rispettano le regole”


Il presidente della Roma Vis Nova: “Con la riforma dello sport bisogna depositare i contratti e pagare le tasse. Per essere sostenibili dobbiamo costruire con la federazione e i club uno spettacolo “vendibile” a media e sponsor”. Ha patito fino agli ultimi secondi di gara 3 dei playout, ma alla fine Marco Ferraro, presidente della Roma Vis Nova, ha potuto esultare per la salvezza raggiunta dai suoi ragazzi e dallo staff guidato da Alessandro Calcaterra. “È stato un risultato sofferto – dice – durante la regular season abbiamo buttato un po’ di partite e sicuramente l’infortunio del centroboa Julien Lanfranco, che ha subito il distacco della retina, ci ha penalizzato. Ci sono stati dei cali psicologici più che fisici in diverse partite, ma questo è frutto del fatto che la squadra fosse composta da molti ragazzi alla prima esperienza in A1. Alla fine, però, i valori sono usciti fuori”.

Ferraro ora è già al lavoro per la prossima stagione. “Il progetto è quello di consolidare il posizionamento in A1 – continua il Presidente della Roma Vis Nova -, ci sono tutti i presupposti con questo staff e anche la garanzia solidità economica grazie all’impianto di Monterotondo che avremo in gestione per molti anni a venire. Non abbiamo preoccupazioni se non quella di fare spettacolo e competere con gli altri club, ma ad armi pari”.

Per Ferraro, infatti, nel campionato di A1 devono partecipare club che garantiscano il rispetto delle regole (non solo tecniche ) e la realizzazione di uno standard predefinito di spettacolarità.    “Vogliamo poter competere con squadre le cui società vengono gestite in maniera trasparente.  Il nostro è uno sport agonistico “dilettantistico” , ma la riforma impone precisi obblighi di gestione e datoriali che solo una azienda sportiva può svolgere. Non si può competere con club che non garantiscono spettacolo e rispetto della legge. Peraltro in applicazione della riforma dello sport  c’è da aspettarsi un controllo più attento sulle operazioni economiche delle società sportive.  La disciplina del contratto di lavoro sportivo prevede obblighi e responsabilità anche penali per il datore di lavoro. E le verifiche si annunciano più serie: il Governo ha appena creato il nuovo ente di controllo per le società professionistiche e poi arriverà quello per le dilettantistiche. Bisogna adeguarsi”. Ferraro indica la soluzione in una collaborazione più stretta con la Federnuoto, che però non può non passare dal rilancio del progetto della Lega Pallanuoto. “Noi rappresentiamo un fenomeno economico che va gestito insieme alla FIN. La federazione non può gestire i contratti di lavoro, né gli sponsor delle società – conclude il presidente della Vis Nova -. Come in tutti gli altri sport del mondo sono i club a doversi assumere questa responsabilità attraverso una Lega, Lega che va fatta con la Federnuoto, in questo senso si tratta di un aiuto necessario tra le due parti, così come previsto dal regolamento Coni 2018. Bisogna costruire insieme un progetto che produca spettacolo e permetta di acquisire sponsor, altrimenti rischiamo di veder solo e non si sa per quanto solo  ‘sopravvivere” come ormai da molti anni questo nostro meraviglioso sport”.

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